Come gli dči preannunciano il futuro

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Silver_Lining
view post Posted on 12/4/2010, 15:38




Titolo: Come gli dči preannunciano il futuro [da Valerio Massimo]


<b>Mos erat Romanis ante pugnam voluntatem deorum consulere, quae variis auspiciis indicabatur. Cum olim ante pugnam navalem pullaris dixisset sacros pullos nolle esse - quod infaustum praesagium existimabatur - tunc consul: "Si nolunt esse", dixit, "bibant!", statimque iussit eos in mare conici. At cum postea classis profligata esset, clades infausto auspicio et spretae religioni tributa est.
C. Hostilio Mancino consuli autem, cum in Hispaniam iturus esset, haec prodigia acciderunt: cum Lavinii sacrificium facere vellet, sacri pulli cavea emissi in proximam silvam fugerunt summaque diligentia quaesiti reperiri non potuerunt. Cum ab Herculis portum quo pedibus pervenerat, navem conscensurus esset, talis vox sine ullo auctore ad aures eius pervenit: "Mancine, mane". Qua territus, cum itinere converso Genuam petisset et ibi scapham esset ingressus, anguis eximiae magnitudinis simul ac conspectus est e conspectu abiit. Ergo prodigiorum numerum nomero calamitatium aequavit, infelici pugna, turpi foedere, deditione fuinesta.


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Era usanza dei romani prima della guerra consultare la volontŕ degli dči, che era indicata da vari auspici. Una volta poichč il pollario aveva detto prima di una battaglia navale che i sacri polli non volevano mangiare - che era ritenuto un presagio infausto - il console: "Se non vogliono mangiare" disse "che bevano!", e subito ordinň di gettarli in mare. E dopo che la flotta fu sconfitta, la disfatta fu attribuita a quell'auspicio e al disprezzo della religione.
Al console Caio Ostilio Mancino invece, mentre stava per recarsi in Spagna, accaddero questi prodigi: poichč i voleva fare un sacrificio a Lavinio, i sacri polli liberati dalla gabbia fuggirono nel bosco vicino e cercando con grande attenzione non poterono essere trovati. Quando stava per imbarcarsi al porto d'Ercole, al quale era giunto via terra, arrivň alle sue orecchie questa voce senza che nessuno l'avesse emessa: "Mancino rimani*". Poichč questa voce aveva spaventato, dirigendosi verso la via che voltava a Genova ed essendo rientrata lě la nave, un serpente di straordinaria grandezza appena fu veduto di allontanň dalla vista. Dunte il numero di prodigi equilibrň il numero delle sventure, con una battaglia infelice, con un patto vergognoso, con una resa tragica.


*In realtŕ č un gioco di parole intraducibile in italiano: "mane" puň essere l'imperativo del verbo maneo, rimanere, ma puň voler anche dire "di mattina"

Edited by Silver_Lining - 23/2/2011, 18:10
 
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